Norvegia: in auto da Bergen a Trondheim – tappa 2

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4° Giorno – I FIORDI

Ripartiamo da Bergen di primo mattino, oggi affronteremo alcuni tra i più bei fiordi della Norvegia.
In un paio d’ore arriviamo a Gudvagen Fjordtell, base di partenza per i traghetti che, attraversando il Nærøyfjord e l’ Aurlandsfjord, ci porteranno a Flåm. 

Qui ci dividiamo, in quanto i nostri amici vogliono prendere la Flåmsbana, il treno panoramico che partendo da Flåm, costeggia il fiordo, attraversando montagne e cascate fino a Myrdal, per poi tornare a Flåm, dove ci rincontreremo.

Il nostro primo impatto con i fiordi visti dall’acqua è emozionante. Le pareti delle montagne circostanti, pian piano si innalzano, fino a divenire delle vere e proprie muraglie, le cui dimensioni riusciamo ad apprezzare confrontandole con quelle delle navi che incontriamo lungo il percorso.

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Il freddo sul ponte esterno è intenso, soprattutto a causa di un vento gelido che si incanala tra le pareti a picco. 

Arrivati a Flåm, attendiamo un pò il rientro dei nostri amici dalla gita in treno e ci rimettiamo in viaggio. Ci attende una delle più stravaganti attrazioni che troveremo lungo il nostro percorso, il Lærdals-tunnelen, la galleria stradale più lunga del mondo (ben 24,5 chilometri).
La stiamo percorrendo da qualche chilometro, quando in lontananza scorgiamo un’intensa luce fluorescente azzurra che si avvicina lentamente dal fondo del tunnel. Una volta raggiuntala, scopriamo che si tratta dell’illuminazione di una gigantesca caverna che ospita anche piazzole di sosta. E’ una visione quasi onirica, che sparisce una volta passati oltre, per poi ripresentarsi nei chilometri successivi altre due volte con colori differenti.
E’ un intelligente espediente escogitato per mantenere desta l’attenzione degli automobilisti durante il lungo percorso.

Risbucati all’aria aperta, continuiamo attraversando paesaggi montuosi che subito dopo diradano in dolci colline e traghettando più volte per superare i fiordi più o meno grandi che incontriamo lungo la strada.
A questo riguardo, il sistema di traghettamento è semplice, basta arrivare sulla riva del fiordo, mettersi in fila dietro le altre auto ed aspettare il primo traghetto. Il pagamento viene effettuato, senza neanche scendere dal proprio mezzo, a del personale addetto prima di imbarcarsi.

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Durante il tragitto incontriamo alcuni ghiacciai che si stagliano in lontananza, ma uno sembra quasi incombere sulla strada. Decidiamo di prendere una piccola deviazione per andare a vedere più da vicino.

Arriviamo quindi proprio sotto le propaggini del ghiacciaio Boyabreen, dove ci sono anche un centro con informazioni ed un moderno bar-ristorante con vista.
Appese alle pareti ci sono diverse fotografie con vedute del ghiacciaio nei tempi andati, ed è impressionante constatare quanto i ghiacci si siano ritirati negli anni.

Il ghiacciaio Boyabreen

Forse ingannati dalla luce alta, non ci rendiamo conto che siamo arrivati a sera e dobbiamo cercare un posto dove dormire. Ci fermiamo quindi in tutti gli alberghi che troviamo lungo la strada, ma non c’è una camera libera ed arrivati a Hellesylt, nostra meta giornaliera, cominciamo ad essere preoccupati. Anche qui infatti non c’è un buco dove dormire.
Un albergatore, forse mosso a pietà, ci dice che suo cognato ha un hotel in ristrutturazione e che se ci adattiamo un pò forse potrebbe ospitarci. 

Andiamo a dare un’occhiata e la situazione è davvero sconfortante. L’hotel è praticamente un cantiere e c’è un dito di polvere e segatura dovunque. Inoltre c’è un unico bagno funzionante e si trova due piani sotto le camere. E’ però troppo tardi per metterci alla ricerca di qualcos’altro ed accettiamo la sistemazione.
Per consolarci un pò scegliamo un bel ristorante vista fiordo dove cenare.
L'hotel-cantiere di Geiranger
Ristorante vista fiordo a Geiranger

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5° Giorno – da GEIRANGER ad ÅLESUND

Oggi sveglia di buon’ora e siamo i secondi in fila per il traghetto che ci porterà nel Geirangerfjorden.

L’aria in prima mattina è ancora più gelida del solito all’interno del fiordo, ma lo spettacolo è impareggiabile. Lungo il percorso incontriamo la cascata delle 7 Sorelle e quella del Velo della Sposa e, superata l’ultima ansa, giungiamo a Geiranger.

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Sbarcata l’auto, ci inerpichiamo per la Strada delle Aquile (Ørnevegen), fino al monte Dalsnibba, dove è possibile ammirare uno dei panorami più strepitosi della Norvegia.

Con la vista inebriata dallo spettacolo, scendiamo a Eidsdal per traghettare fino a Linge e, dopo una pausa ristoro presso un supermercato a Valldal, dove facciamo incetta di panini e salmone, riprendiamo per un’altra memorabile tappa, la Trollstigen, la Scala dei Trolls.

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La Trollstigen è una incredibile strada che scende dalla montagna, in un paesaggio lunare, attraverso 11 tornanti della pendenza del 12%.  Durante il percorso, incontra anche la cascata Stigfossen, che scavalca con un ponte.

Gli impressionanti tornanti della Trollstigen

Di qui, in una volata arriviamo nella splendida cittadina di Ålesund, dove ci sistemiamo nel bell’Hotel Scandic, un quattro stelle a prezzi inaspettatamente bassi, che si affaccia direttamente sul porto.
Abbiamo ancora parecchie ore di luce e ne approfittiamo per girare la città.

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Ålesund è una città famosa per la grande concentrazione di edifici Jugendstil (Art Noveau o Liberty, che dir si voglia). Ciò è dovuto al fatto che nel 1904 fu praticamente rasa al suolo da un incendio e venne ricostruita secondo lo stile in voga all’epoca. 

E’ davvero piacevole girare tra i suoi bei palazzi, e farsi una birra nel porticciolo che si insinua all’interno della centro storico.

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Nel porto dove sono attraccate le grandi navi, sono colto da un’improvvisa emozione quando mi trovo davanti l’Hurtigruten, la mitica compagnia che collega Bergen a Capo Nord, aspirazione segreta di ogni giovane dei miei tempi.

Ceniamo all’ XL Diner, un ottimo ristorante affacciato sul porto, da dove assistiamo al tramonto attraverso le sue ampie vetrate.

6° Giorno – da ÅLESUND a TRONDHEIM

Stamattina continuiamo la nostra salita verso Trondheim percorrendo la Atlanterhavsveien (Strada Atlantica).

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La Strada Atlantica è stata giudicata una delle più belle strade del mondo e, giunti sul posto non possiamo che convenire con tale giudizio.
Quasi sospesa sul mare, è attraversata da una serie di ponti arditi che, con le loro inclinazioni e curvature, da alcune angolazioni sembrano quasi dei trampolini.
Oltre che bella, però, pare sia altrettanto pericolosa nei giorni di maltempo, quando vento e mareggiate mettono a dura prova la guida degli automobilisti.

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Poco più avanti c’è l’imbarco per l’isola di Håholmen. Sembra interessante e poi il traghetto sta per arrivare, così decidiamo di farci un salto.

La decisione risulta azzeccata, in quanto l’isoletta è davvero incantevole. Si tratta di un villaggio di pescatori risalente al XVII secolo, in funzione fino agli anni 60. Oggi è stato riconvertito per l’accoglienza turistica. Molti dei fabbricati sono originali del 600 e del 700.
Ripartiamo dopo aver mangiato qualcosa nel ristorante dell’isola.

Ritornati sulla terraferma, proseguiamo alla volta di Trondheim. In realtà non avevamo l’intenzione di spingerci fino a lì, ma siamo un pò in anticipo sulla tabella di marcia e sarebbe un peccato non andare a dargli un’occhiata.
Trondheim, con poco meno di 200.000 abitanti è comunque la terza città della Norvegia. 

La prima tappa la facciamo sulle rive del fiume Nidelva, dove le casette colorate che si specchiano nelle sue acque sono sicuramente il luogo più pittoresco della città. Scattate le nostre foto dall’ Old Town Bridge, passiamo davanti all’imponente Cattedrale ed alla residenza reale dello Stiftsgården, il più grande palazzo in legno del nord Europa.

Dopo una passeggiata tra le vie acciottolate del centro storico, Miriam vuole fare un salto al Rockheim, il museo della musica. Ospitato in un antico granaio, nel 2010 è stato ampliato con l’aggiunta di un ardito piano a sbalzo rivestito di led luminosi sui quali chiunque può intervenire mediante un’apposita app. 

Si sta facendo tardi e a malincuore dobbiamo lasciare questa città che, nonostante la breve permanenza, ci ha colpiti.
Domani dobbiamo essere ad Oslo e bisogna fare più strada possibile prima del buio.

Ci fermiamo per la notte a Dombås, un villaggio base per i vicini impianti sciistici, dove troviamo sistemazione in un decoroso motel e consumiamo una misera cena in un’affollata pizzeria italiana gestita da orientali…

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7° Giorno – da TRONDHEIM a OSLO

Oggi è l’ultimo giorno di viaggio. Dobbiamo arrivare a Sandefjord (uno degli aeroporti di Oslo) in serata perché abbiamo l’aereo domattina molto presto. Il tempo è davvero inclemente, ma per fortuna è la prima giornata di pioggia battente che abbiamo incontrato finora.

Ringebu Stavkirke

Lungo il percorso ci fermiamo ad ammirare la Ringebu Stavkirke, una tradizionale chiesa in legno risalente, nella sua versione attuale, al 1630. La giornata grigia contribuisce a rendere suggestiva questa imponente costruzione, attorniata dalle lapidi di un piccolo cimitero.

Proseguiamo quindi per Lillehammer, ridente cittadina (anche se col tempo di oggi c’è ben poco da ridere…) e noto centro sciistico. Qui si sono svolte le Olimpiadi invernali del 1994 e tutto in città tende a ricordare quell’importante avvenimento.
Ci fermiamo per un breve giro del centro ed un pasto veloce. Abbiamo ancora quattro ore di viaggio per raggiungere la nostra meta finale.

Giungiamo a Sandefjord intorno alle sei di pomeriggio e prendiamo alloggio nell’ Hotel Kong Karlsplendido albergo costruito nel 1690 ed inserito tra le residenze storiche di Norvegia. 

Andiamo a fare due passi per il centro di Sandefjord e rimaniamo subito colpiti dal posto. L’unico motivo per cui avevamo prenotato l’ultima notte qui era la sua vicinanza all’aeroporto di Torp, invece si tratta di una cittadina molto gradevole e, man mano che il tempo va migliorando, lo diventa ancora di più. 

Sandefjord è un antico porto per la caccia alle balene e le vestigia che lo documentano sono sparse un pò dovunque. Vi è anche un museo, unico nel suo genere in Europa, dedicato a questo argomento.

Nel bel porticciolo ci facciamo indicare un ristorante da un pescatore appena sbarcato.
Consumiamo così la nostra ultima cena in Norvegia, un paese che ci ha affascinato a tal punto da lasciarci il desiderio di tornare per completarne la visita. Le isole Lofoten, Tromso, il Circolo Polare Artico e Capo Nord sono lì ad attenderci.

Dopo Norvegia in auto, potete  leggere qui la prima tappa Norvegia: da Oslo a Bergen

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