Kon Tiki Museum di Oslo

Oltre a Kon Tiki Museum, trovate qui altri miei post sulla Norvegia

Quando avevo nove anni mi regalarono un bel libro pieno di fotografie e disegni. Si trattava di Kon Tiki, di Thor Heyerdahl, il resoconto dell’avventurosa traversata dell’Oceano Pacifico fatta su una fragile zattera di legno, allo scopo di dimostrare come le popolazioni sudamericane avrebbero potuto compiere un’emigrazione verso le isole del Pacifico.
Lessi quel libro tutto d’un fiato e lo rilessi per tante volte ancora. L’antropologo ed esploratore Thor Heyerdahl divenne l’idolo della mia infanzia e continuai a seguirlo nelle sue mirabolanti avventure anche negli anni a venire. 

Alcuni anni dopo venni a sapere che ad Oslo esisteva un museo che conservava la zattera originale del Kon Tiki, assieme ad alcune delle imbarcazioni che l’esploratore aveva utilizzato per le sue spedizioni successive. Visitare il Kon Tiki Museet divenne ovviamente uno dei miei più grandi desideri.

Il Kon Tiki

Sono passati tanti anni da allora e non avrei mai pensato che trovarmi davanti all’ingresso del Kon Tiki Museet mi avrebbe procurato ancora una tale emozione.
Girando per le sale piene di reperti, lascio che la mia mente regredisca piacevolmente verso quei tempi in cui sognavo di ripetere le avventurose gesta del mio idolo Thor Heyerdahl.

Davanti alla zattera dei miei sogni

Ogni cosa che scorre davanti ai miei occhi la conosco alla perfezione, anche se non l’avevo mai vista prima dal vivo. La statuetta dell’ Oscar che fu vinto nel 1951 dal documentario sull’impresa del Kon Tiki (che viene proiettato ogni giorno in un’apposita saletta). L’imbarcazione di papiro del Ra, sulla quale l’esploratore compì la traversata dell’Atlantico per dimostrare come le popolazioni egizie avrebbero potuto raggiungere il continente americano. Ed eccola infine, piccola e fragile come una barchetta giocattolo, ma allo stesso tempo grande e maestosa ai miei occhi di bimbo, la zattera di balsa del Kon Tiki.

Il Ra che compì la traversata dell'Atlantico

I miei compagni, terminata la visita del museo, mi spingono verso l’uscita, siamo appena all’inizio del nostro viaggio ed abbiamo ancora tante cose da visitare, ma io devo prima assolvere ad un ultimo compito. Entro nello shop del museo e compro un portachiavi che d’ora in poi guarderò sempre con la gioia di chi è riuscito a realizzare il sogno irrealizzabile di un ragazzino.

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