Scozia: 3 Pro e 3 Contro

Alla fine di ogni viaggio si tendono a ricordare le cose positive e lasciare nel fondo del cervello quelle negative o, quantomeno, un pò meno positive. Qui voglio elencare le cose che maggiormente mi hanno colpito della Scozia e quelle che mi hanno lasciato un retrogusto amaro.
Ovviamente non parlerò di natura o bellezze architettoniche, quelle le riservo ad altri post, ma di sensazioni ed emozioni.

SCOZIA PRO

 

1) IL CALORE UMANO

Al contrario di quanto si dice degli inglesi, gli scozzesi sono da sempre descritti come allegri e conviviali. Più simili ad un popolo latino che ad uno nordico. Beh, posso testimoniare che è tutto vero. In entrambe le mie esperienze scozzesi ho potuto constatare il grande calore umano che contraddistingue questo popolo, sempre allegro ed amichevole. Non c’è quasi pub dove non ci sia musica, se non addirittura balli e canti ed è facile fare amicizia e passare serate allegre.
Nel mio primo viaggio in Scozia, dentro il pub di un paesino sperduto nel mezzo delle Highland, feci conoscenza con due ragazzi di Edimburgo che mi invitarono a stare a casa loro quando fossi ripassato nella loro città. Invito che ricambiai poco tempo dopo e da allora siamo rimasti amici.

2) LA TRADIZIONE

Raramente mi è capitato di vedere un popolo così attaccato alle proprie tradizioni. Sarà perché durante tutta la sua storia (nonostante abbia sempre cercato di rivendicare fieramente la propria indipendenza) si sia dovuto continuamente piegare al dominio straniero, ha probabilmente sviluppato un morboso attaccamento alle sue tradizioni per non perdere la propria identità.
Ogni famiglia è fieramente legata al proprio kilt, che non disdegna di indossare in ogni occasione importante. I castelli sono innumerevoli e spesso ancora abitati dalle famiglie locali. Musei sulle tradizioni popolari sorgono dappertutto, si può dire che non esista paese, per quanto piccolo, che non ne abbia uno. Rievocazioni storiche e festival folkloristici li puoi incontrare in ogni dove. Ed il suono delle cornamuse, strumento tradizionale, ti accompagna un pò ovunque.

3) IL SILENZIO

Parliamoci chiaro, non sono una persona che ama il silenzio. Le grandi e rumorose città sono il mio habitat naturale, ma il silenzio che si vive in Scozia è una cosa diversa. E’ un silenzio che fa parte del paesaggio e ne è elemento imprescindibile.
Mi è capitato spesso in giro per il mondo di trovarmi al cospetto di paesaggi naturali grandiosi o drammatici, ma “inquinati” da rumori di fondo che niente avevano a che vedere con loro. Qui tutto questo non esiste. Si possono attraversare strade per ore senza incontrare anima viva e ad ogni sosta tutti i sensi vengono appagati da ciò che si ha attorno.

SCOZIA CONTRO

Trovare qualcosa che non va in un paese che si visita per turismo, non è sempre cosa semplice, Ma scavando a fondo, forse qualcosina si riesce a scovarla. 
 

1) IL CLIMA

Dire che in Scozia il clima sia terribile è un eufemismo. Un mio amico scozzese mi raccontava una freddura molto in voga da loro: Due scozzesi si incontrano per strada sotto un diluvio ed uno chiede all’altro “Che estate tremenda quest’anno, ti ricordi invece quella dell’anno scorso?” e l’altro “Certo, mi fare fosse di venerdì…”.
Bisogna dire però che i paesaggi della Scozia sono così drammatici che alla luce del sole perderebbero un pò del loro fascino.

2) GLASGOW

Di tutto il mio splendido viaggio in Scozia, l’unica parte che non mi ha pienamente soddisfatto è stata la città di Glasgow. Va bene, la mia visita è stata poco approfondita ed è difficile emettere un giudizio perentorio in appena un giorno e mezzo, ma io credo che ogni città abbia una sua atmosfera che percepisci subito e con Glasgow non c’è stato feeling fin dall’inizio. Mi è sembrato che la parte storica offrisse davvero poco, mentre la parte moderna, pur essendo spettacolare, l’ho trovata estremamente fredda.

3) LA GUIDA A SINISTRA

Lo so che questa non è una prerogativa della sola Scozia, la si può trovare in tutto il mondo, ma ho così apprezzato questa nazione che davvero non sapevo cosa inserire come terzo CONTRO di questa mia rubrica.
Lo scarso apprezzamento della guida dalla parte sbagliata (come si usa dire qui da noi) deriva dalla mia assoluta incapacità di adattarmi alle novità. Cosa testimoniata dall’ostinazione con la quale per tutto il viaggio ho tentato di entrare in auto dallo sportello di destra, nonostante non fosse mia intenzione guidarla.
Per fortuna il nostro amico Marco, grande pilota, ha ovviato per tutto il viaggio a questo mio limite.

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