Sudafrica: istruzioni per l’uso

Sudafrica: istruzioni per l’uso.

Come già spiegato nell’articolo Sudafrica: un viaggio inaspettato, la mia partenza per questa destinazione è stata tanto imprevedibile, quanto frettolosa. Ho quindi avuto pochissimo tempo per organizzarla al meglio. Le principali incognite erano, dove dormire e per quanto tempo.

HOTEL

Le mie brevi istruzioni sull’uso del Sudafrica non possono che cominciare con le sistemazioni alberghiere.
Avendo pochi giorni a disposizione, abbiamo deciso di ridurre al minimo i cambi di hotel, quindi ne ho scelti uno per il Kruger Park ed uno a Cape Town. Di qui ci saremmo spostati nelle zone circostanti. Nonostante fossimo quasi a ridosso della partenza e con una scelta necessariamente limitata, devo dire che alla fine le due sistemazioni scelte si sono rivelate entrambe ottime. A tal punto, da cominciare a farmi dubitare sulla necessità di sbattersi mesi prima per selezionare e studiare nel dettaglio decine di possibili sistemazioni… Ma questo è un argomento che tratterò in un altro post.

KRUGER PARK

Il primo problema che si deve affrontare nel cercare una sistemazione per un safari nel Parco Kruger, è: dormire dentro o dormire fuori dal parco?
Ovviamente potremmo stare giorni interi a discutere su questo argomento senza cavare un ragno dal buco (a questo proposito, consultate sempre il sito ufficiale www.sanparks.org, vera bibbia del Kruger). Per quanto mi riguarda, avevo solo due giorni pieni da impiegare per la visita del parco, quindi girare con un mezzo proprio per una riserva così immensa, senza conoscerne bene le dinamiche, non mi sembrava la scelta migliore. Inoltre i lodge interni al parco che garantivano un certo comfort costavano un occhio della testa, mentre i camps più economici erano tutti pieni. 
 
IL KAIA TANI

Nella mia ricerca, ad un certo punto, mi sono imbattuto in un sito che parlava di una guesthouse a conduzione italiana, il Kaia Tani, proprio ai margini dell’ingresso Phalaborwa, e mi si è accesa una lucina !
Visitato il loro sito, la lucina è divenuta un faro. Non solo il Kaia Tani sembrava davvero carino, ma organizzava anche safari ed escursioni di ogni tipo, ed il prezzo era davvero concorrenziale. Contattato via mail, il proprietario Paolo ha subito manifestato una cordialità ed una preparazione tali che mi hanno immediatamente convinto ad effettuare la prenotazione.
Con lui abbiamo concordato anche un programma di escursioni che in due giorni ci ha consentito di affrontare una serie di esperienze che hanno reso il nostro soggiorno indimenticabile.

Il giardino del Kaia Tani

Al nostro arrivo il Kaia Tani si è dimostrato in tutto e per tutto conforme alle mie aspettative. Esattamente quello che vorresti trovare per un safari in Africa. Architettura coloniale immersa nel verde, camere con bagno comode e spaziose e colazione abbondante e gustosa. Una menzione speciale poi va alle cene, che abbiamo consumato nel ristorante della guesthouse, veramente ottime (il loro Malva Pudding è divenuto il mio dolce preferito di sempre…). Era veramente rilassante, dopo una faticosa giornata in giro per il parco, ritrovarsi la sera nel bar della struttura per gustare un aperitivo in attesa della cena, scambiando  quattro chiacchiere con Paolo e Barbara, i vulcanici proprietari del Kaia Tani.

Per quanto riguarda la questione accennata sopra, non abbiamo minimamente sofferto la dislocazione fuori dal parco, l’ingresso era infatti raggiungibile in pochi minuti di auto. Non essendo poi rinchiusi dentro i confini del parco alla sua chiusura, abbiamo potuto prendere parte a bellissime escursioni serali lungo il fiume Oliphant.

LE ESCURSIONI AL KRUGER

Giusto che sono in argomento, due parole le vorrei spendere sulle escursioni. Il primo giorno abbiamo effettuato un safari di un’intera giornata su jeep con guida. La fortuna ha voluto che la nostra jeep da 9 posti fosse vuota, abbiamo così potuto avere l’ottima e simpatica guida Craig tutta per noi. Abbiamo esplorato il parco in lungo ed in largo alla ricerca di animali e paesaggi. Essendo poi Craig un appassionato ornitologo, ci ha iniziati al meno conosciuto, ma ugualmente variegato mondo degli uccelli.
Il giorno successivo abbiamo effettuato altre due suggestive escursioni. La prima in barcone lungo il fiume Oliphant. L’altra in notturna, con braai (barbecue) finale sotto le stelle.
Tutte le escursioni a prezzi più che abbordabili, per uno splendido safari in Africa…

Bar e sala lettura del Kaia Tani
La camera da letto del Kaia Tani

CITTA’ DEL CAPO

Dopo aver valutato vari aspetti di Cape Town, quali sicurezza, vicinanza al mare, vicinanza ai locali e ristoranti, sono giunto alla conclusione che le due zone migliori su cui puntare la mia attenzione fossero Waterfront e Camps Bay. Poi mi sono imbattuto nel Signature Lux Hotel by Onomo Waterfront, un albergo distante appena 5 minuti a piedi dal V&A Waterfront, centro pulsante della vita serale, che riuniva un pò tutto ciò che andavo cercando. Posto in un vecchio magazzino ristrutturato, quindi con un carattere deciso (se non addirittura stravagante…), con camere grandi e comode e… ad un prezzo decisamente allettante. L’hotel è segnalato come un 3 stelle, ma vi posso assicurare di essere stato in svariati 4 stelle decisamente inferiori in tutto rispetto a questo albergo.

Il "sobrio" interno del Signature Lux Hotel a Cape Town

PASTI

Continuando con le nostre istruzioni per l’uso sul Sudafrica, veniamo, come al solito, all’aspetto principe dei miei viaggi: il cibo.

KRUGER PARK

Al Kruger Park abbiamo cenato per due sere al Kaia Tani. Mentre l’ultima sera abbiamo preso parte ad un braai (barbecue tipico sudafricano), organizzato dai nostri ospiti sulle rive dell’Oliphant River. Grande mangiata di ottima carne alla brace attorno ad un falò con gli animali che tutt’attorno emettevano i loro richiami. Magico. Per quanto riguarda i pranzi, ci siamo arrangiati nel parco con panini e snack vari.
Il braai notturno attorno al fuoco

CITTA’ DEL CAPO

La nostra vicinanza al V&A Waterfront, ha fatto sì che gran parte delle nostre cene venissero consumate lì. D’altronde la quantità dei locali è tale, che c’è solo l’imbarazzo della scelta a prezzi sempre inferiori a quelli di casa nostra. Per quanto riguarda la qualità, niente da eccepire, abbiamo sempre mangiato bene, ma riguardo alla varietà dei piatti proposti, l’ho trovata un pò monotona (ne parlo nel post Sudafrica: 3 Pro e 3 Contro).
Avevamo deciso di passare l’ultima sera al 
Mama Africa, storico ristorante di Città del Capo, con musica e piatti tradizionali (molto turistico, lo so, ma ogni tanto qualcosa di turistico è anche concesso…), ma a causa di una incomprensione mi ero convinto che il ristorante fosse aperto anche di domenica. Quando mi sono accorto dell’errore, non c’erano più posti disponibili per il sabato. Peccato, sarà per la prossima volta…

Ristoranti sul V6A Wterfront
Food Market al V&A Waterfront

VOLI

Per concludere con le mie piccole istruzioni sul Sudafrica, giunti a Johannesburg, abbiamo preso un volo South Africam Airways per Hoedspruit (Sudafrica: lo strano aeroporto di Hoedspruit). Di qui abbiamo noleggiato un’automobile con Avis, unica compagnia presente in aeroporto, per coprire i 90 chilometri fino a Phalaborwa e ritorno.
Quindi un nuovo volo per Johannesburg, sempre con South African Airways ed in coincidenza un volo Fly Safari per Cape Town.
L’ultimo trasferimento è stato con Kulula.com
per Johannesburg, da dove siamo rientrati in Italia.
Tutti i voli sono stati in orario ed effettuati con aeromobili nuovi. I costi: SAA circa 90 euro a tratta, mentre Safari e Kulula 65 euro l’uno.

Un appunto finale. Avevo sempre sentito parlare del Sudafrica come di un posto estremamente costoso.
Non è vero niente. Voli interni, alberghi, pasti, musei, persino l’abbigliamento (chiedere a Miriam…) tutto ha contribuito a renderla sicuramente una delle vacanze più economiche fatte negli ultimi anni.

Dopo il mio Sudafrica: istruzioni per l’uso, qui potete trovare altri post sul Sudafrica

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