Sudafrica: i cuccioli del Kruger Park

Sono le 6 di mattina, siamo in Sudafrica ed abbiamo appena oltrepassato i cancelli del Kruger Park sulla nostra jeep modificata da nove posti che, incredibilmente, abbiamo tutta per noi !
Ci avevano avvertiti di vestirci pesanti perché il freddo poteva essere pungente, ma nulla poteva prepararci a quanto stiamo provando. Il freddo pungente in realtà è una temperatura gelida, acuita dal vento ghiacciato che ci sferza la faccia a causa della jeep scoperta.

Il paesaggio tutt’attorno però è magico. Le tenebre che ci hanno accompagnato finora, man mano cominciano a diradarsi ed il sole avvicinandosi all’orizzonte lo colora di un rosso intenso. Il faretto che Craig, la nostra guida, ha usato finora per individuare gli animali nell’oscurità, si spegne e cominciamo ad abituare la vista ai colori del bush. Il freddo intanto è ancora intenso.

I primi animali nel frattempo cominciano ad apparire lungo la strada. Una piccola lepre, poi una iena accucciata a sonnecchiare con il suo piccolo a fianco: un tenero cagnolino a pois. Ecco un impala, ecco una zebra, e le nostre macchinette scattano a raffica (dopo qualche ora ne avremo visti così tanti che Craig non si fermerà nemmeno, all’apparire di uno di loro).
Miriam vuole assolutamente vedere una giraffa, animale che adora, ma la nostra guida ci dice di non essere impazienti, perché ne vedremo a bizzeffe. Cerchiamo di contenere una certa emozione avvistando il primo elefante, ma all’apparire di un gruppo di giraffe con i loro cuccioli, Miriam salta sul sedile. Questi primi esemplari sono immortalato da decine di scatti, ma, come ci aveva avvertito Craig, molte altre ne vedremo durante la giornata.

Intanto la temperatura finalmente comincia ad alzarsi ed il vento che ci colpisce la faccia non è più così gelido. Ci liberiamo dei primi indumenti. Un gruppo di zebre con i suoi cuccioli ci appare lungo la strada. Poi, la nostra jeep fa una deviazione su una strada sterrata ed in riva ad un fiume passiamo a fianco ad un gruppo di ippopotami anch’essi con i loro piccoli (si fa per dire…). Cominciamo a sospettare che gli animali qui nel parco si siano dati un gran da fare nei mesi precedenti… Il sospetto si acuisce quando un gigantesco elefante ci si para davanti e, fermate tutte le auto con il suo fare minaccioso, fa attraversare la strada alla sua famigliola.

Vedremo tanti altri animali con i loro cuccioli: bisonti, antilopi, facoceri, babbuini, ma leoni no. Accidenti ! Nonostante il buon Craig faccia veramente di tutto per trovarne qualcuno, di leoni nemmeno l’ombra. Ne segue invano orme ed escrementi per l’intera giornata (ormai so riconoscere una cacca di leone a decine di metri di distanza…) e sebbene il nostro safari dovrebbe terminare alle quattro, la nostra guida, disperata, si attarda così tanto alla loro ricerca che alle sei di sera il parco chiude i cancelli dietro di noi, ultimi ad uscirne. A proposito di cuccioli, non si esauriranno qui al Kruger Park, perché nei giorni successivi ne vedremo anche di un’altra specie, molti chilometri più a sud. Sulla spiaggia di Boulders Beach, vicino Cape Town, infatti, la vasta colonia di pinguini che lì risiede ha da poco procreato centinaia di piccoli batuffoli di pelo che a fatica cominciano a muovere i primi caracollanti passi. 

Dopo i cuccioli del Kruger Park, qui potete trovare altri post sul Sudafrica

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