I grandi libri di viaggio: Evelyn Waugh

Evelyn Waugh nacque a Londra nel 1903 ed è unanimemente riconosciuto tra i più grandi scrittori del 900, anche se in Italia è pressoché sconosciuto.
I suoi scritti sono impregnati di ironia, se non addirittura humor, tutti britannici e perlopiù incentrati nella critica dell’alta società inglese.

Personaggio eccentrico (sposò una donna col suo stesso nome che chiamava she-Evelyn), spesso odioso e misantropo, fu un grande viaggiatore. Percorse tutto il globo sia come inviato di giornali, sia come privato, e ne trasse innumerevoli scritti e spunti per i suoi romanzi.

I suoi racconti di viaggio, riuniti in alcuni volumi, sono spiazzanti. Non descrive mai posti o paesaggi, che trova noiosi, ma con ironia ed incredibile acutezza passa sotto la sua lente d’ingrandimento situazioni e persone. 
Il suo albergo è a 400 metri dalle piramidi egizie, ma non va mai a visitarle, si perde invece tra i vicoli del Cairo e dentro i suoi luridi e fumosi bar.

Non gli interessano i soldi e le comodità, se un giornale gli offre un viaggio, anche per poche sterline, parte qualsiasi sia la meta e viaggia in terza classe e dorme in alberghetti infimi, pur di godere del piacere della scoperta.

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