
Mentre passiamo davanti ad un piccolo locale, la nostra guida insiste per entrare. Sulla bella vetrina in legno e vetro c’è scritto “Casa del agua” e, dando credito al suo nome, sembrerebbe un negozio che vende … acqua.
Siamo stravolti dal caldo umido che ci fa sudare copiosamente ed un pò d’acqua non sarebbe una cattiva idea, ma all’interno del locale non vediamo bottiglie. C’è solo una grande vasca con dei rubinetti che la riforniscono. Carlito, la nostra estemporanea guida, ci spiega che qui non si vende acqua minerale, ma semplice acqua corrente.
Un anziano signore, con occhiali spessi ed un sorriso coinvolgente, appena mi vede entrare, immerge un bicchiere nella grande tinozza davanti a lui e me lo porge.
“Che vuole questo?” chiedo preoccupato a Carlito.
“Te la sta offrendo. Se non bevi si offende”
Le mie disavventure gastrointestinali sono ormai note in ogni angolo del globo ed un bicchiere di acqua di rubinetto in un paese tropicale dall’igiene piuttosto incerta, è una quasi certa condanna, quindi rimango per un po’ col bicchiere in mano cercando di tergiversare. Ma ormai tutti gli occhi sono rivolti verso di me e non mi resta che ingurgitare l’acqua abbozzando un sorriso di intesa con il gentile occhialuto.
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