Grecia: tra Paros e Santorini

Ebbene si, lo ammetto, non ero mai stato prima in Grecia.
C’è tanto mondo da vedere, mi dicevo, e la Grecia è qui vicino, posso andarci in qualsiasi momento.
Ovviamente non ci sono mai andato, c’era sempre qualche progetto più interessante (per me) o più eccitante. 
Ma quest’anno, una serie di problemi mi ha costretto a non impegnarmi in viaggi con destinazioni troppo lontane, così ho deciso che era il momento buono per giocarmi la carta Grecia.

PAROS

Dopo essere atterrati con l’aereo a Mykonos, prendiamo un traghetto che ci porta a Paros, la nostra prima tappa.
Ho prenotato un albergo poco lontano dal porto e, giusto il tempo di sistemarci, caliamo nella spiaggia proprio di fronte all’hotel. E’ piuttosto affollata e ci serve solo per rompere il ghiaccio, nei giorni successivi infatti esploreremo l’isola in lungo ed in largo alla ricerca di spiaggette isolate.
Ad ora di pranzo ci sistemiamo nel patio di un bel ristorantino poco lontano e gustiamo le prime specialità locali. Tutto pesce freschissimo ed il delizioso Retzina, vinello bianco fresco e frizzante che scende come acqua.

Dopo pranzo affittiamo uno scooter e, alla mia richiesta di una catena per chiuderlo, il rivenditore ci risponde sorpreso in perfetto italiano (cominciamo a capire che qui tutti parlano la nostra lingua): “Non capisco perché voi italiani mi chiedete sempre una catena, qui i motorini non li ruba nessuno…”
Più sorpreso io dalla risposta che lui dalla domanda, mi azzardo a chiedere dei caschi, ma la replica è sempre dello stesso tono: “Anche quelli qui non li porta nessuno, ma se proprio li volete, lì ce ne sono un pò, sceglietene uno…”
Devo ammettere che i caschi li porteremo poco anche noi. Girare per l’isola con il vento fra i capelli (per quanto mi riguarda è ovviamente solo una metafora…) è una sensazione che non provavamo da anni.

A spasso per Paroikia

Espletate tutte le incombenze del bravo turista, è arrivato il momento di fare un giro per il centro di Paroikia.
Aggirarsi per le sue stradine acciottolate, su cui si affacciano deliziose casette bianche e azzurre, è un vero godimento… a parte per la miriade di fermate che Miriam mi costringe a fare nelle innumerevoli boutiques e negozietti vari che incontriamo lungo il cammino.

E man mano che scende la sera, le strade diventano ancora più affascinanti, illuminate da lampioncini che creano una grande atmosfera.
Ci facciamo un aperitivo in uno dei tanti locali e concludiamo la giornata con una cenetta a base di polpo e sardine alla griglia, con conclusione di Baklava, un dolce che non conoscevo, ma che ho trovato godurioso. Un piccolo discorso a parte merita invece il dolce di Miriam, yogurt greco con miele e noci. Fin da quando ero bambino ho sempre odiato lo yogurt ed ho acconsentito a provare questa mistura solo dietro lunghe insistenze di mia moglie.
Beh, ne sono stato folgorato ! Durante il resto del viaggio ho ingurgitato chili di yogurt greco con miele e noci… ed ho cercato di fare altrettanto anche al mio ritorno a casa, ma con scarso successo (lo yogurt greco che si trova qui non ha nulla a che vedere con quello che ho mangiato in Grecia).

PAROS – Kolymbithres

La nostra prima tappa mattutina è la spiaggia di Kolymbithres, nel nord dell’isola. Una bella lingua di sabbia contornata da massi che creano situazioni molto suggestive. Un pò troppo affollata per i miei gusti, ma comunque meritevole di una visita.

Spiaggia di Kolymbithres

In lontananza si vede la cittadina di Naoussa e sembra anch’essa molto carina. Decidiamo di tornarci la sera per la cena. Per pranzo ci fermiamo in un grazioso (ma qui sono tutti graziosi) ristorantino sulla spiaggia e proseguiamo la perlustrazione del lato orientale dell’isola.

Piso Livadi

A Piso Livadi troviamo una bella spiaggia attrezzata e semideserta e qui ci fermiamo per un paio d’ore. Ritorniamo quindi a Paroikia per docciarci, cambiarci e prendere un taxi per Naoussa. Abbiamo deciso per questa soluzione in quanto non ci è sembrato prudente affrontare con il nostro scooter le strette e tortuose stradine dell’isola nel buio più totale. 

Naoussa

Arriviamo quindi a destinazione freschi e riposati, pronti per affrontare la visita della cittadina.
L’impostazione del centro storico è ovviamente molto simile a quella di Paroikia e, non essendoci molto altro da fare, devo come sempre sottomettermi alla “via crucis” tra i negozietti che Miriam passa in rassegna con implacabile meticolosità.
Per la cena ci accomodiamo in uno degli scenografici ristoranti che si affacciano sul porticciolo e, dopo un ulteriore giro notturno per negozi che, a quanto pare, qui non chiudono mai, riprendiamo il nostro taxi per fare ritorno in albergo.

Il centro di Naoussa

PAROS – La costa meridionale

Oggi ci lanciamo, in sella al nostro motorino, alla scoperta della costa meridionale dell’isola. E’ una giornata di tutto relax fatta solo di spiagge, bagni e sole.
Cominciamo con Agia Irini che ha l’aspetto di una spiaggia caraibica, circondata com’è di palme. Proseguiamo quindi per Farangas, dove pranziamo nel solito ristorantino letteralmente sulla sabbia, e chiudiamo nella ventosa Golden Beach, paradiso dei kite surf,

Nel pomeriggio, ci spingiamo un pò all’interno per visitare i bei villaggi di Prodromos e Marpissa, quindi rientriamo a Paroikia. In attesa dell’ora di cena, facciamo visita alla bella chiesa della Madonna di Ekatontapyliani, antica basilica bizantina e, dopo uno scenografico aperitivo alla luce del tramonto, chiudiamo con una cena in riva al mare. C’è da dire che questa vacanza, lenta e rilassante, con l’ausilio dei paesaggi e delle atmosfere che quest’isola sprigiona, sta stimolando un romanticismo che da tempo non provavamo nei nostri viaggi, sempre un pò all’affannosa ricerca di cose nuove da vedere.
Madonna di Ekatontapyliani

ANTIPAROS

Oggi, ultimo giorno a Paros, lo dedichiamo alla scoperta di Antiparos, un’isoletta proprio di fronte, facilmente raggiungibile con un traghetto.
Ci accoglie una ridente cittadina piena di fiori e decisamente gradevole. Ma noi vogliamo esplorare l’isola ed inforcato il motorino ci lanciamo attraverso lande desolate e calette nascoste.

Più giriamo e più ci rendiamo conto che quest’isola è il paradiso dei nudisti ed in ogni spiaggia che incontriamo il costume sembra un optional. A tal punto che al terzo tentativo… decidiamo di adeguarci.
Non ci era mai capitato di fare un’esperienza simile, ma devo dire che dopo un primo momento di imbarazzo, anche constatato il totale disinteresse dei pochi presenti, proviamo una sensazione fortemente liberatoria. 

SANTORINI

Da Paroikia prendiamo il traghetto che ci porterà presso la nostra seconda isola e la vista dalla nave che entra dentro la caldera di Santorini è già un biglietto di presentazione di quello che ci aspetta una volta arrivati.
Sbarchiamo a Fira dove come prima cosa affittiamo lo scooter di rito, col quale raggiungiamo Imerovigli località dove, dopo lunga valutazione, ho prenotato la nostra villa. Si trova nell’ Heliades Apartments, una splendida struttura con appartamentini dotati di terrazza privata che si apre davanti ad uno spettacolo quasi commovente. Una volta affacciati rimaniamo per un attimo senza fiato per la bellezza del panorama.

Il nostro appartamentino all'Heliades Apartments

Decidiamo di goderci la nostra casetta per il resto del pomeriggio e la sera, ordinata la cena in un ristorante dietro l’angolo, ce la gustiamo guardando il tramonto nella nostra splendida terrazza.

SANTORINI – All’esterno della caldera

Il mattino successivo veniamo svegliati da una ricca colazione che la nostra padrona di casa ci porta in camera. Quindi partiamo alla scoperta dell’isola.
Vogliamo vedere la parte esterna alla caldera e partiamo dalla celebre Spiaggia Rossa, nel sud dell’isola.

Si tratta di una spiaggia formatasi sotto una vertiginosa parete di argilla rossa. Nonostante un cartello indichi chiaramente che è vietato scendere in spiaggia a causa del pericolo di caduta rocce, questa è piuttosto affollata. Decidiamo quindi di osservarla nella sua bellezza solo dall’alto e proseguire per un luogo più tranquillo (e dove non rischiamo di beccarci un masso tra capo e collo mentre siamo distesi a prendere il sole…). 

Continuiamo quindi il nostro percorso nel silenzio e nella desolazione del paesaggio vulcanico, fino ad arrivare nella località balneare di Perissa, dove una lunga e nera spiaggia vulcanica è contornata da una miriade di alberghi e ristorantini affollati. Ci fermiamo solo per mangiare e proseguiamo verso nord.
Dopo aver superato l’aeroporto, arriviamo nella spiaggia di Monolithos, ampia e tranquilla, ma dopo un’oretta che siamo lì comincia ad alzarsi un vento sempre più impetuoso. E’ il tanto temuto Meltemi, vento forte e secco che viene da nord.

Sulle prime non gli diamo molto credito, ma pian piano diventa sempre più fastidioso. Il mare si fa grosso e la sabbia comincia a vorticare colpendoci come carta vetrata. Rimanere sulla spiaggia diventa un’impresa masochistica e quando rimaniamo da soli, decidiamo anche noi di togliere le tende.
Tagliamo verso l’interno per tornare ad Imerovigli dove con una doccia rinfrancante ci liberiamo dei quintali di sabbia raccolti durante il percorso.
Sarebbe nostra intenzione raggiungere Oia, la perla di Santorini, ma affrontare la strada tortuosa su un motorino e con questo vento non ci alletta, anche in previsione di un ritorno col buio. Così decidiamo di affidarci ad un affollato, ma senza dubbio più sicuro pullman.

Il centro di Oia

Il paese è davvero splendido e perfettamente tenuto. I negozietti che si incontrano, per lo più ospitano boutiques ed i ristoranti sono di un livello decisamente superiore. Ma ciò che ci lascia un pò perplessi è la mancanza di gente in giro per le strade, cosa piuttosto anomala per un centro di questa fama e dopo una prima perlustrazione ci rendiamo conto del perché.
I turisti sono tutti radunati nella punta estrema del paese, presso i ruderi del castello veneziano, dove si dice si goda del più bel tramonto dell’isola.

La folla è tale, che è difficile muoversi. Non è il primo tramonto a cui assistiamo, quindi torniamo sui nostri passi e continuiamo il giro del paese godendoci l’inaspettata solitudine.
Il vento si è molto calmato e ci consente di girare agevolmente. Ogni angolo si apre a scorci di grande bellezza e decidiamo di tornarci anche l’indomani per la nostra ultima cena sull’isola.

SANTORINI – Fira, Pyrgos Callistis, Imerovigli

Questa mattina facciamo un giro a Fira, il paese più grande dell’isola. Qui il turismo è decisamente più “popolare” rispetto ad Oia. Ogni giorno infatti grandi navi da crociera scaricano fiumi di persone che affollano il centro nelle poche ore di cui dispongono.
Le attività commerciali pertanto risentono di questo turismo mordi-e-fuggi ed i negozi sono per lo più di paccottiglie varie. 

Ma Miriam non si fa spaventare e dopo lunga ricerca trova un negozio che vende lunghe tuniche bianche stile dea greca e non può esimersi dal comprarne una.

Una volta si arrivava fin qui con un lungo e lento cammino a dorso d’asino, ma oggi è stata costruita una moderna funivia che porta in pieno centro in pochi minuti e quando vediamo una folla appena sbarcata accalcarsi ai suoi piedi, capiamo che è arrivato il momento di muoverci da qui.

Riprendiamo il motorino e ci dirigiamo verso Pyrgos Callistis, uno splendido villaggio alle pendici di un monte nell’interno dell’isola.
Oggi non c’è più vento ed il cielo terso è così azzurro da abbagliare. Il contrasto con il bianco intenso delle case è favoloso ed il sole crea giochi d’ombre di grande suggestione.

Ci inerpichiamo lungo le ripide stradine nel silenzio più assoluto. Il paese infatti sembra quasi deserto, salvo apparire ogni tanto qualche vecchina vestita di nero.
Saliamo fino alla chiesa di Theotokaki nella quale entriamo per visitare i suoi begli affreschi (e rinfrescarci un pò dal caldo soffocante) e mangiamo degli ottimi panini in un locale nella piazzetta alla base del paese.

Torniamo quindi ad Imerovigli per girare un pò nel paese e goderci per l’ultima volta la nostra splendida terrazza.
Al contrario di Fira e Oia, Imerovigli non ha negozi o locali, è un paese esclusivamente residenziale (e che residenze…!). Ci sono hotel  e ville di grande fascino e, affacciandosi dai suoi numerosi punti panoramici, si possono vedere piscine private e meravigliose terrazze

Per la nostra ultima cena torniamo ad Oia, questa volta in taxi, e dopo un aperitivo al tramonto, ci concediamo una cena con un’indimenticabile vista panoramica. 

La nostra escursione in Grecia termina qui, lasciandomi una sensazione di grande benessere. Gente ospitale, ritmi rilassanti, prezzi abbordabili, località suggestive ed incredibilmente ben tenute. Tutto è pulito, riverniciato di fresco, infiorato, in maniera quasi maniacale. Senza contare i paesaggi naturali, intrisi di romanticismo.
Unica nota stonata il cibo, che non ha soddisfatto pienamente le mie aspettative. A parte il pesce (comunque un pò monotono come varietà) l’ho trovato troppo ripetitivo e con sapori che non hanno incontrato appieno i miei gusti.
Ad ogni modo, credo proprio che tornerò presto, anche per visitare la parte continentale e le sue grandi vestigia archeologiche.

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